di Otto Preminger – USA 1955 – 119´
La questione della droga, come quella dell´alcolismo, comincia a essere un problema sociale nell´America degli anni Cinquanta e il cinema inizia a renderne conto, specie quello degli europei viennesi-hollywoodiani (“Giorni perduti” di Wilder è del ´45; “Un cappello pieno di pioggia” di Zinnemann uscirà nel ´57). “L´uomo dal braccio d´oro” tratta il tema in maniera esemplare e lo testimonia il realismo estremo con cui sono mostrate le crisi di astinenza e l´effetto della droga, senza moralismi e senza conclusioni miracolose. Non si può poi non citare come punto di forza a sé stante la straordinaria interpretazione di Frank Sinatra, che dimostra qui delle capacità attoriali fuori dal comune, calandosi perfettamente nella parte di un uomo disperato, vittima di sé stesso e del destino, delle sue debolezze e della forza di chi le sfrutta.
Nell´ambito di “Mercoledì Cinema. Billy Goes to Hollywood”. Entrata libera
Billy Goes to Hollywood
I registi austro-ungarici nella fabbrica dei sogni
13.06 – 29.08
Fra gli anni Venti e gli anni Trenta, un pezzo, vasto e consapevole, della vecchia Europa, per voglia o per forza, si rifugia tra le braccia della più potente industria culturale del Novecento e crea molti prototipi che, a tutt’oggi, imprimono una sorta di copyright al cinema americano, quello di consumo come quello di autore. Tra i viaggiatori che varcarono l’oceano, provenienti dai territori dell’Impero austro-ungarico, molti sono i nomi celebri: Erich von Stroheim, Josef von Sternberg, Fritz Lang, Billy Wilder, Michael Curtiz, Otto Preminger, Fred Zinnemann e altri ancora. Quella migrazione costituì una sorta di atto fondante, seppure forse inconsapevole, di una nuova estetica del cinema. Innovazioni formali, cambiamenti linguistici, temi realistici o fantastici, stili ardimentosi, mutazioni sceniche, che hanno plasmato il cinema americano fino a modificarne in profondità l’assetto e l’immagine, partono tutti da lì. Prima di allora solo l’inglese Chaplin aveva rivoluzionato in una maniera altrettanto forte quel cinema.